Nella mattinata di oggi, la Commissione Scuola dell’Assemblea Legislativa regionale ha dato parere positivo, con il voto favorevole di PD e SEL e l’astensione delle minoranze, agli indirizzi per gli interventi di qualificazione delle scuole dell’infanzia del sistema nazionale di istruzione e degli enti locali. Nel 2016 sono confermati 4,1 milioni di euro destinati a province e città metropolitana di Bologna che serviranno a qualificare il sistema regionale e a rafforzare la programmazione dei servizi 3-6 anni su tutto il territorio.
In particolare con quelle cifre si deve puntare a dotare le scuole non statali, siano esse gestite da Comuni o altri enti locali o da privati, di coordinatori pedagogici e a realizzare progetti e iniziative che puntino a migliorare la qualità dell’offerta formativa per bambine e bambini.
La commissione è servita anche per fare il punto su quante e dove siano le scuole dell’infanzia non statali nella nostra Regione. Nella provincia di Ferrara le scuole materne sono 128, pari all’8,2% sul totale complessivo di 1562 scuole in Emilia-Romagna. Di queste 128, 49 sono statali (il 38,28%) e 79 sono non statali (61,72%). Dopo Reggio Emilia e Ravenna, siamo la terza realtà in Regione per numero di scuole 3-6 anni cosiddette paritarie. Tra queste, vanno inserite quelle comunali, che a Ferrara sono 14, pari al 17,72% delle complessive 79 scuole non statali”.
La Commissione ha avuto anche modo di verificare il numero dei bimbi iscritti alle scuole dell’infanzia nell’anno educativo 2014/15: sono 114.653 in tutto il territorio regionale. Nella nostra provincia sono 7.627; di questi 3.000 frequentano le scuole dell’infanzia statali, gli altri 4.627 quelle private (3.681) o comunali (946).
La forza dell’Emilia-Romagna è stata da sempre quella di riuscire a garantire alle famiglie servizi educativi diffusi e di qualità e di riuscire a farlo grazie alla coesistenza del gestore pubblico e di quello privato. La Regione investe da anni per far sì che tutti i bambini, indipendentemente dalla tipologia di scuola che frequentano, abbiano un’offerta formativa qualitativamente alta in una fascia di età così importante per il loro sviluppo e la loro crescita personale e sociale.