La modifica alla legge sulle aree protette è stata presentata ieri, mercoledì 25 gennaio 2017, in Commissione Ambiente alla Camera dei Deputati. Presenti anche i rappresentanti delle Regioni Emilia-Romagna e Veneto, chiamati in particolare a esprimersi su quanto prevede l’articolo 27 del testo, che contiene la delega al Governo per l’istituzione del Parco del Delta del Po
La legge quadro sulle aree protette, la n. 394 del 1991, aveva segnato un punto di svolta storico in materia di protezione della natura avendo consentito al nostro paese di accrescere la superficie terrestre e marina tutelata e valorizzata nel segno dello sviluppo sostenibile. Tuttavia, ad oltre 26 anni dalla sua approvazione, quella disciplina necessitava di un aggiornamento che, senza rivedere i principi generali che l’avevano ispirata, tenesse conto delle modifiche istituzionali determinatesi nel frattempo nel quadro normativo nazionale. Era necessario inoltre tenere in considerazione i nuovi obiettivi e nuovi paradigmi coniati in materia di la tutela della biodiversità a livello nazionale, comunitario e internazionale.
Nel corso del dibattito sono intervenuta anche io delegata dall’assessore Paola Gazzolo.
L’istituzione di un Parco unico del Delta del Po rappresenta un’opportunità davvero irripetibile per dare vita ad uno dei parchi più importanti in termini ambientali ed estesi d’Europa: basti pensare che coprirebbe una superficie complessiva di circa 130mila ettari a fronte, per esempio, di quella della Camargue che si ferma a 100mila. In sede di audizione ho avanzato anche formale richiesta di divieto delle esercitazioni militari per il poligono di tiro a Foce Reno.
“Siamo di fronte a un passaggio decisivo per cambiare la storia del Delta del Po. – ha commentato Alessandro Bratti, deputato e Capogruppo PD in Commissione Ambiente – L’intero Parlamento riconosce il valore ambientale turistico ed economico dell’area. Stiamo facendo una corsa contro il tempo ma entro febbraio il provvedimento sarà in aula alla Camera per essere licenziato con eventuali modifiche per poi approdare al Senato dove sarà definitivamente votato in tempi rapidi. Sono fiducioso”.
Non vediamo l’ora che la legge termini il suo iter perché a quel punto si passerà a discutere l’intesa necessaria tra le Regioni Emilia-Romagna e Veneto per definire la nuova governance del parco unico. Un passaggio importante, ma anche il più delicato che affronteremo anche forti dell’esperienza di gestione della Riserva della Biosfera Unesco che funziona egregiamente.