Il Reddito di Solidarietà in Emilia Romagna e in Provincia di Ferrara

Sono stati presentati in Commissione assembleare i primi dati elaborati dall’Università di Modena e Reggio Emilia per il Reddito di Solidarietà in Emilia Romangna che si affianca al Sostegno per l’Inclusione Attiva, entrato in vigore su scala nazionale nel settembre 2016. È partita la ‘macchina amministrativa’ impegnata nel contrasto alla povertà assoluta 

 
 
L’introduzione del Reddito di Solidarietà della Regione Emilia Romagna, nel settembre 2017 ha voluto rispondere al problema della limitata applicazione della misura nazionale sul territorio. I requisiti meno rigidi, limitati alla soglia di reddito (3000 euro Isee) e alla residenza storica di minimo 2 anni, hanno allargato la platea di potenziali beneficiari.
La Regione Emilia Romagna  ha stanziato 35 milioni di euro l’anno per finanziare questa misura che può prevedere sussidi fino a 400 euro al mese per i nuclei familiari con 5 persone. Una nuova politica pubblica regionale, che integra e completa quella nazionale. Un esempio di “buon regionalismo”, che ha evidenziato la capacità delle istituzioni di intercettare i bisogni e le necessità del territorio.
A quattro mesi dall’introduzione del Reddito di solidarietà sono circa 11mila le domande presentate per accedere a questo strumento di sostegno economico. Uno sguardo attento ai nostri territori dimostra come la misura messa in campo dalla Regione Emilia Romagna abbia avuto un’utilità oggettiva. Nella Provincia di Ferrara sono state 848 le domande presentate, circa lo 0,5% sul totale delle famiglie residenti (sono 161.528 i nuclei familiari residenti sul territorio provinciale).

I richiedenti si dividono pressoché alla pari fra uomini (50,6%) e donne (49,4%), persone con più di 45 anni (65,7%) e nella gran parte dei casi (69%) senza minori a carico. E’ la fotografia di chi è stato ammesso al Reddito di Solidarietà, persone che vivono in situazione di grave povertà, che faticano ad arrivare a fine mese, spesso con in comune il dramma della disoccupazione. Nello strutturare questa misura di welfare la Regione Emilia Romagna si è dotata di uno strumento per combattere le diseguaglianze, l’emarginazione e ridare dignità alle persone in difficoltà.