Il pensiero di tutto il Paese è rivolto in queste ore al Veneto e alla Sicilia, dove il maltempo ha colpito più duramente. Ma è compito delle Istituzioni attivare al più presto le risorse necessarie per un ritorno alla normalità rapido anche nei territori emiliano-romagnoli.
Anche in Emilia-Romagna l’ondata di maltempo ha causato ingenti danni, oltre che ai privati cittadini, alle imprese, in agricoltura e acquacoltura, colpendo in particolare le aree collinari e montane centro-occidentali e la costa. La Regione ha chiesto oggi lo stato di emergenza.
L’attivazione dello stato di emergenza nazionale è una decisione necessaria che ci consentirà di dare copertura finanziaria agli interventi urgenti che abbiamo già disposto e a quelli ancora da eseguire, tenuto conto anche della prevedibile evoluzione meteorologica stagionale, e per attivare il censimento dei danni puntuale. Chiederemo al Governo e al Parlamento di inserire l’Emilia-Romagna nei provvedimenti che saranno adottati in ambito nazionale per questa ondata di maltempo, soprattutto per quanto riguarda i danni al settore privato, alle attività produttive, agricole e dell’acquacoltura.
Il vento e la forte mareggiata hanno inoltre provocato danni ingenti al sistema di difesa della costa, alle strutture produttive e, in particolare, al settore produttivo della acquacoltura.
Inoltre, la piena in corso del fiume Po e le piene dei corsi d’acqua che sfociano nell’Adriatico settentrionale stanno trasportando notevoli quantità di materiale in mare, con conseguenti prevedibili rilevanti spiaggiamenti sulle coste e la necessità di recupero e smaltimento da parte dei Comuni.