Il mio intervento pubblicato su Il Resto del Carlino – Ferrara del 17 ottobre 2020
La battaglia ideologica sul MES che alcuni stanno portando avanti è una battaglia contro i cittadini. Non c’è alcun motivo per rinunciare a 36 miliardi, a tasso zero. È un’occasione che non si è mai vista e che potrebbe non ripetersi. Per l’Emilia-Romagna si tratterebbe di circa 2 miliardi, per il sistema ferrarese di 138 milioni.
L’unico vincolo è la loro destinazione: la sanità pubblica.
A Ferrara, le aziende sanitaria e ospedaliero-universitaria, insieme ai sindaci riuniti nella Conferenza Territoriale Socio-Sanitaria, hanno iniziato a discutere sui possibili utilizzi di queste risorse.
Abbiamo certamente bisogno di ammodernare le strutture e le attrezzature, ma credo siamo tutti consapevoli che la vera sfida a cui siamo chiamati – aziende, enti, istituzioni e amministratori – è la riorganizzazione dei servizi.
Puntiamo al potenziamento dei servizi domiciliari, per agevolare chi fa fatica o è impossibilitato a spostarsi da casa; a una sanità diffusa nel territorio, dalla rete ambulatoriale a quella delle case della salute; alla digitalizzazione e telemedicina per seguire i pazienti a distanza.
La nuova chiave di lettura deve essere la prossimità.
Avviciniamo servizi di qualità alle esigenze di chi ha bisogno di cure. Per avere risposte in tempi rapidi, senza allontanarsi più del necessario da casa.
La pandemia ci ha messo davanti a sfide enormi, affrontate grazie al sacrificio degli operatori della sanità e di un intero sistema che deve adattarsi al cambiamento dei bisogni e delle abitudini. La politica deve sostenere questa transizione e deve parlare di questo. Non deve inquinare il dibattito con elementi che servono solo a dare visibilità e vantaggio a qualche partito o a qualche politico.
Il MES è l’opportunità da cogliere, lo strumento economico e finanziario per dare risposte a chi ha bisogno di molti fatti e poche parole.
Marcella Zappaterra, Capogruppo Pd Regione Emilia-Romagna