Con l’approvazione del decreto enti locali da parte del Consiglio dei Ministri arrivano novità importanti e aiuti concreti ai cittadini e alle imprese delle zone colpite dal sisma e dalle alluvioni in Emilia. Vengono infatti istituite le zone franche urbane, ma non solo.
L’IMU è cancellata fino a tutti il 2016 su tutti gli edifici inagibili (case, esercizi commerciali, uffici e capannoni) nell’area del cratere, così come le altre imposte municipali. Nel pacchetto terremoto è compreso anche lo sblocco del patto di stabilità dei Comuni per i rimborsi dalle assicurazioni: una boccata d’ossigeno per gli enti locali che vogliono accelerare con la ricostruzione. In più, con l’istituzione delle zone franche urbane, sono previsti sconti fiscali fino a 100.000 euro per le piccole imprese che vogliono far ripartire l’economia nei comuni terremotati e alluvionati.
Le zone franche urbane riguardano 16 comuni nelle province di Modena, Ferrara e Bologna: 8 sono comuni colpiti dall’alluvione del gennaio 2014 (Modena, Bastiglia, Bomporto, Camposanto, Medolla, San Prospero, San Felice sul Panaro e Finale Emilia) e 8 sono i comuni terremotati (Cavezzo, Novi, Concordia, Mirandola, San Possidonio, Crevalcore, Poggio Renatico e Sant’Agostino). Sulle zone franche urbane si è aperta la strada, ora si deve aprire la discussione in Parlamento per allargare il numero dei comuni. Chiediamo con forza l’impegno ad allargare ai comuni che per l’entità dei danni subiti non possono essere penalizzati.
Avevamo proposto queste soluzioni in una risoluzione bipartisan approvata all’unanimità dall’Assemblea Legislativa. La soddisfazione è grande anche perché sono risultati che arrivano dopo mesi di polemiche da parte dei soliti gufi che dichiaravano che non si sarebbe fatto nulla, invece abbiamo ottenuto risultati ancora migliori rispetto a quelli attesi, come l’esenzione IMU fino al 2016. Questo conferma che da una parte c’è chi lavora e c’è una grande sinergia fra livelli istituzionali, dall’altra ci sono solo slogan e paura.
Ringraziamo i Parlamentari emiliani, il Commissario Bonaccini e l’Assessore Costi che hanno collaborato per raggiungere obiettivi che sono una vittoria politica, ma sono soprattutto una vittoria per i cittadini e l’economia di una terra, la nostra terra, che continua a dimostrare che anche le ferite più profonde si possono curare se ci sono la volontà e la determinazione per ripartire.
I provvedimenti nel dettaglio:
Zone franche urbane. L’articolo 16 del decreto legge prevede l’istituzione, in Emilia, delle zone franche urbane per le microimprese, secondo il regime dei “de minimis”, ovvero i cosiddetti aiuti di Stato di importanza minore, regolamentati dall’Unione europea. Le agevolazioni consistono nell’esenzione dal pagamento delle imposte sui redditi derivanti dall’attività economica svolta fino a un importo massimo di 100mila euro annui, l’esenzione dal pagamento dell’Irap fino a 300mila euro e l’esenzione dal pagamento delle imposte municipali sugli immobili situati nella zona franca urbana e posseduti e utilizzati per l’esercizio dell’attività economica. I soggetti che hanno diritto a queste agevolazioni sono le microimprese localizzate all’interno della zona franca urbana che, nel 2014, hanno avuto un reddito lordo annuo inferiore a 80mila euro e impiegano non più di cinque addetti. Devono svolgere la propria attività e avere la propria sede principale all’interno della zona franca urbana. Le esenzioni in questione valgono per il 2015 e il 2016 e a questo fine sono state stanziati 40 milioni di euro complessivi. La zona franca è stata perimetrata applicando i criteri che la regione Emilia Romagna ha utilizzato per ripartire, in precedenza, le risorse finanziarie ed umane per affrontare l’emergenza sisma, e che tengono conto dell’estensione e della gravità dei danni materiali causati dal terremoto in rapporto alla popolazione residente. La perimetrazione tiene anche conto dei danni arrecati dall’alluvione del 2014. La zona franca urbana include i Comuni di Bastiglia, Bomporto, Camposanto, Medolla, San Prospero, San Felice sul Panaro, Finale Emilia, Comune di Modena (frazioni di La Rocca, San Matteo, Navicello e Albareto), e i centri storici dei Comuni con zone rosse: Cavezzo, Concordia sulla Secchia, Mirandola, Novi di Modena, San Possidonio, Crevalcore, Poggio Renatico e Sant’Agostino.
Proroga dell’esenzione dal pagamento dell’Imu sugli immobili inagibili – Al fine di agevolare la ripresa delle attività e consentire l’attuazione dei piani per la ricostruzione e per il ripristino dei danni causati dal sisma, è stata decisa una ulteriore proroga dell’esenzione dal pagamento dell’Imu sugli immobili inagibili fino al 31 dicembre 2016.
Esclusione dal Patto di stabilità dei rimborsi assicurativi incassati dagli Enti locali. L’articolo 17, sempre al fine di agevolare la ripresa delle attività e consentire l’attuazione dei piani per la ricostruzione e per il ripristino dei danni causati dal sisma, esclude dal Patto di stabilità interno dei Comuni e delle Province dell’Emilia-Romagna colpiti dal sisma le somme derivanti da rimborsi assicurativi incassati dagli enti locali per danni su edifici pubblici, che concorrono al finanziamento di interventi di ripristino, ricostruzione e miglioramento sismico, nel limite di 20 milioni di euro per l’anno 2015.