È una manovra da 12 miliardi di euro, la prima varata dalla Giunta regionale guidata da Stefano Bonaccini e che abbiamo approvato in Assemblea legislativa il 28 aprile. Due sono gli obiettivi centrati: non aumentano le tasse per i cittadini e sono previsti risparmi e tagli per 82 milioni sulle spese politiche e di funzionamento dell’Ente.
Il capitolo più rilevante, circa 8 miliardi, è quello della sanità e delle politiche per la salute: non un euro di meno rispetto all’anno precedente.
Attenzione massima anche al sociale. Rispetto al 2014 è confermato il finanziamento del Fondo regionale per la non autosufficienza: la Regione Emilia-Romagna stanzia 120 milioni e il fondo arriva complessivamente a quota 460 milioni. Altri 20 milioni vanno al fondo speciale per il sociale, 2,2 milioni al fondo regionale per gli affitti e 1 milione al fondo per l’abbattimento delle barriere architettoniche.
Investimenti anche nei settori strategici per lo sviluppo ed il rilancio economico ed occupazionale nel territorio regionale: 393 milioni fino al 2020 per il cofinanziamento regionale dei fondi strutturali europei che permetterà di incamerare 2,5 miliardi per la programmazione comunitaria 2014-20; alla formazione e al lavoro sono destinati 17 milioni, connessi ai finanziamenti del fondo sociale europeo, e oltre 41 milioni che vanno a interventi di natura pubblica a sostegno delle fasce più deboli del mercato del lavoro.
Per il turismo -l’obiettivo dichiarato della Regione è che al 2020 superi il 10% del Pil regionale- e il commercio sono destinati 28,3 milioni, funzionali ad attivare i fondi strutturali europei Por Fesr 2014/2020. Aumentano di 10 milioni i fondi per la cultura, che salgono così a 28,4 milioni.
Investimenti rilevanti anche sulla voce ambiente: oltre 50 milioni sono dedicati alla difesa del suolo e alla gestione e prevenzione del dissesto idrogeologico; 15 milioni vengono destinati all’Agenzia regionale della Protezione Civile per le emergenze degli enti locali.