Durante la discussione della manovra di Bilancio annunciata la nascita di un Fondo triennale da 60 milioni di euro a sostegno dei caregiver familiari.
Nasce il Fondo per il sostegno dei caregiver familiari. La Commissione Bilancio del Senato ha dato via libera all’unanimità all’emendamento (a prima firma Laura Bignami, ma poi sottoscritto da tutti i gruppi e da centinaia di senatori singolarmente) che stanzia 20 milioni di euro per ciascuno degli anni 2018, 2019 e 2020 per «la copertura finanziaria di interventi legislativi finalizzati al riconoscimento del valore sociale ed economico dell’attività di cura non professionale del caregiver familiare».
Un ottimo risultato che fornisce una risposta importante alle famiglie che spesso sull’attività di cura vanno in difficoltà.
L’Emilia-Romagna, anche su questo versante, è stata precorritrice di questa norma nazionale. Qui infatti abbiamo introdotto per primi, con le l.r. 2/2014, una legislazione ad hoc dedicata ai caregiver e sulla scorta di altri Pesi europei, siamo stati la prima regione in Italia ad avere adottato un provvedimento che riconosce il ruolo del familiare, del convivente, della persona amica, che si prende cura di una persona cara non autosufficiente.
Sappiamo bene cosa voglia dire per centinaia di migliaia di famiglie farsi carico dell’assistenza di un familiare non autosufficiente per moltissimi anni o per tutta la vita. Dall’Emilia-Romagna abbiamo quindi appoggiato sin dall’inizio la costituzione del Fondo nazionale. Istituire una voce di bilancio dello stato specifica, significa annunciare la nascita di una nuova politica pubblica, di un nuovo importantissimo aiuto a favore dei cittadini più deboli.
La legge regionale dell’Emilia-Romagna
Con la Legge regionale 2/2014 “Norme per il riconoscimento e il sostegno del caregiver famigliare (persona che presta volontariamente cura ed assistenza)” la Regione Emilia-Romagna «riconosce e valorizza la figura del caregiver familiare in quanto componente informale della rete di assistenza alla persona e risorsa del sistema integrato dei servizi sociali, socio-sanitari e sanitari».
Il caregiver familiare viene poi definito come «la persona che volontariamente, in modo gratuito e responsabile, si prende cura, nell’ambito del piano assistenziale individualizzato, di una persona cara consenziente, in condizioni di non autosufficienza o comunque di necessità di aiuto per un periodo prolungato nel tempo, non in grado di prendersi cura di sé».
Con questa legge la Regione ha inteso rendere più omogenee le risposte nei diversi territori, valorizzare l’apporto di queste figure e sostenerle nella loro vita (non solo nell’attività di cura) anche attraverso un rapporto più strutturato con la rete dei servizi, l’associazionismo no-profit e il volontariato.