La Regione Emilia-Romagna, sollecitata dalla risoluzione che ho presentato insieme a Paolo Calvano, al Capogruppo Stefano Caliandro e ad altri colleghi Consiglieri del PD, si impegna a fare pressioni sul Governo affinché proceda il confronto con l’UE per trovare una soluzione che dia ristoro agli obbligazionisti di Carife e ad attivarsi con chi acquisirà le banche al centro del decreto cosiddetto salva-banche per riconoscere nuovi warrant agli ex azionisti.
Queste sollecitazioni, vedono tutto il Partito Democratico ferrarese impegnato in un gioco di squadra che dal Consiglio Comunale, passando dall’Assemblea Legislativa regionale e fino al Parlamento, vogliono impegnare i vertici locali e nazionali rispetto alle richieste che il comitato degli azzerati e l’associazione degli amici di Carife hanno presentato al Viceministro all’Economia Enrico Morando.
Morando stesso, davanti alle centinaia di persone che si sono riunite a Ferrara lo scorso 3 aprile, ha preso impegni che vanno in questa direzione e arrivano ad ipotizzare strumenti dedicati allo sviluppo dell’economia locale ferrarese, colpita in generale dalla crisi della banca. Le nostre proposte sono concrete e realizzabili; spiace che in aula siano state appoggiate solo dal Partito Democratico.
Tutti quelli che oggi fanno i teatranti non si sono mai sentiti quando bisognava dire che la gestione di Carife doveva cambiare rotta per evitare di arrivare alla situazione attuale. Alan Fabbri addirittura invocava la ferraresità della banca e ora si lamenta se è fallita per aver finanziato aziende già decotte. Al PD oggi non resta che prendere impegni a tutti i livelli per evitare che il disastro creato da altri metta in ginocchio tutto un territorio.