In IV Commissione, Politiche per la salute e Politiche sociali, è stata presentata la proposta di delibera della Giunta regionale dedicata alle “Indicazioni operative alle Aziende sanitarie per la preservazione della fertilità e la promozione della salute sessuale, relazionale e riproduttiva degli adolescenti e giovani adulti”. Il tema quindi è la sessualità, sicura e consapevole, e la salute legata alla fertilità.
Come ho avuto modo di sottolineare nel mio intervento in Commissione, l’attività degli spazi giovani è sicuramente apprezzabile, ma bisogna fare uno sforzo in più affinché diventino realmente un punto di riferimento cui le ragazze e i ragazzi si rivolgano per chiedere una consulenza.
La direzione è quella di uniformare a ampliare i servizi consultoriali per far sì che ci si possa prendere cura della propria salute sessuale e riproduttiva fin dalla più giovane età, negli spazi giusti e nei tempi dedicati e, soprattutto, con persone opportunamente formate.
Il documento prevede diverse novità e declina i servizi a seconda della fascia di età di riferimento.
Spazi Giovani (14-19 anni)
In Emilia-Romagna esistono già da molti anni, ma finora non erano stati pienamente “formalizzati”. Sono gli Spazi Giovani, garantiti dai servizi consultoriali (e dunque all’interno dei Consultori e delle Case della salute). L’obiettivo è rendere omogenea l’offerta per la fascia di popolazione 14-19 anni; infatti, con la proposta di delibera, si definiscono le caratteristiche di questi spazi – devono essere ad accesso diretto, senza appuntamento e senza impegnativa del medico, e senza oneri da parte dei cittadini – e l’équipe “minima”: ginecologo, psicologo e ostetrica. A livello numerico, ne è previsto almeno uno per ogni Distretto.
Spazi Giovani Adulti (20-34 anni)
Spazi pensati per persone più grandi, tra i 20 e i 34 anni, ad accesso diretto e senza impegnativa del medico, tramite appuntamento e a pagamento. Rappresentano una novità gli Spazi Giovani Adulti, pensati per fornire gli strumenti per una pianificazione familiare consapevole, informare i cittadini sull’evoluzione della fertilità, promuovere attivamente stili di vita sani per la protezione della salute riproduttiva.
Contraccezione gratuita: per chi e in quali casi
La proposta di delibera contiene anche le “indicazioni operative alle Aziende sanitarie in merito all’offerta di contraccezione gratuita nei servizi consultoriali”. Obiettivo: prevenire le gravidanze inaspettate e le malattie sessualmente trasmissibili. È prevista, infatti, l’erogazione gratuita dei contraccettivi – ormonali, impianti sottocutanei, dispositivi intrauterini, contraccezione d’emergenza e preservativi femminili e maschili – nei servizi consultoriali a tutte le donne e uomini di età inferiore ai 26 anni e alle donne di età compresa tra i 26 e i 45 anni con esenzione E02 (disoccupazione) o E99 (lavoratrici colpite dalla crisi) nei 24 mesi successivi a una interruzione volontaria di gravidanza e nei 12 mesi successivi al parto. Per tutte queste categorie è prevista inoltre la gratuità anche della visita per la contraccezione e l’inserimento e rimozione dei dispositivi intrauterini e impianti sottocutanei.