Con la stretta collaborazione tra istituzioni, associazioni e comunità, stiamo dimostrando che il Parco del Delta è uno solo
In questi anni, le istituzioni, gli enti, i territori e le comunità del Delta del Po hanno condiviso percorsi così importanti e premiati da risultati così significativi, che ora ci troviamo a una svolta verso uno sviluppo ambientale, sociale, economico unico e guidato da obiettivi comuni.
Con la collaborazione, stiamo dimostrando che il Parco è uno unico, ancorché governato da due Regioni, Emilia-Romagna e Veneto, due parchi regionali e molti comuni.
Questa riflessione l’ho fatta in occasione della conferenza stampa organizzata dal Parco del Delta del Po del Veneto per la presentazione della candidatura del sito tematico “Terre d’acqua, terre nell’acqua. Delta del Po e Venezia” a Marchio del Patrimonio Europeo 2021.
Non un marchio in senso stretto, ma un’ambizione progettuale, come lo sono stati il riconoscimento del delta a Mab Unesco e la recente candidatura del Delta per il Cets, la Carta Europea per il Turismo Sostenibile nelle aree protette, supportata da una rete culturale e ambientale che negli ultimi anni è sempre più coesa.
Questi elementi rappresentano il punto di partenza per una strategia di sviluppo unitaria su tutta l’area.
Il sito tematico del Delta del Po e Venezia nasce dall’unione tra il Parco Regionale Veneto del Po, i tre musei archeologici nazionali veneti di Adria, Altino e Venezia, e il museo civico Delta Antico di Comacchio.
L’unità di intenti e una visione condivisa, stanno indirizzando anche il Governo a ragionare su una misura ad hoc sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza per il Delta. Una misura che grazie alle risorse messe a disposizione dall’Unione Europea ci permetterebbe di fare il salto di qualità nel panorama nazionale e internazionale.