E’ cominciato l’iter della legge regionale sul riordino istituzionale. La proposta di legge della Giunta è stata licenziata l’8 giugno e la prima illustrazione dei suoi contenuti in Commissione I (Bilancio, Affari generali e istituzionali) è avvenuta nei giorni scorsi. La commissione mi ha nominata relatrice di maggioranza. L’esame del provvedimento inizierà in commissione a breve.
La legge sul riordino (formalmente legge di “Riforma del sistema di governo regionale e locale e disposizioni su Città metropolitana di Bologna, Province, Comuni e loro Unioni”) attuerà la Legge 56/2014, la cosiddetta “legge Delrio”. Semplificare i livelli istituzionali senza abbassare la qualità dei servizi ai cittadini, e garantire la piena sostenibilità finanziaria e organizzativa del processo che si sta avviando, con il costante coinvolgimento degli Enti locali, ne saranno le architravi.
Oltre ai 31 milioni di euro per le funzioni delegate, ha già annunciato l’Assessore Emma Petitti, la Regione per il 2015 ha stanziato una quota aggiuntiva di 28 milioni. La legge nazionale prevede che la mobilità del personale vada gestita entro il 31 dicembre 2016, ma la Regione opererà affinché questa fase sia più breve, e possa concludersi già entro il 2015. Petitti ha affermato che verranno garantiti i livelli occupazionali e che i 3.966 dipendenti delle attuali Province verranno così suddivisi: 1.871 rimarranno nelle nuove Province; 1.022 passeranno alla Regione (considerando anche Arpa, Protezione civile, Parchi) per lo svolgimento di funzioni regionali in materia di agricoltura, ambiente e formazione; 70 sono già state ricollocate presso i Comuni; 399 si prevede vadano in pensione entro il 31 dicembre 2016; infine, circa 600 dipendenti delle attuali Province esercitano funzioni statali (Polizia e Centri per l’impiego) che saranno successivamente normate.