Intervista tratta dal Resto del Carlino di Ferrara, domenica 12 gennaio 2020
di Federico di Bisceglie
MARCELLA ZAPPATERRA, PD «Unife, lavoro e infrastrutture: questi i nodi»
Sul modo in cui risponderà la Ferrara divenuta dopo oltre settant’anni una città leghista al voto in Regione, il consigliere ‘dem’ Zappaterra non ha dubbi:
«Non credo sia realistico aspettarsi stravolgimenti rispetto al voto delle comunali tuttavia sono convinta di due cose. La prima che ci sia un buon giudizio sul governo regionale; la seconda che questa nuova amministrazione ferrarese non abbia lavorato così bene da confermare i consensi ottenuti a giugno. Quindi penso che Ferrara darà il suo contributo alla vittoria di Stefano Bonaccini».
Marcella Zappaterra, consigliere regionale ‘dem’, ancora in corsa col Pd. Perché ha deciso nuovamente di mettersi in gioco?
«Sento di dover fare del mio meglio per la mia comunità e per la nostra provincia. Per Ferrara, con il Pd e Bonaccini, ho contribuito a concretizzare progetti e risposto anche a piccole sollecitazioni. Ne sono un esempio l’abolizione del super ticket e il taglio delle rette dei nidi come la legge per la salvaguardia dei piccoli negozi di periferia e quelle sulle proloco e le rievocazioni storiche come il nostro Palio. Mi sono occupata delle nostre imprese e insieme abbiamo risolto diversi problemi. Poi, grazie al rapporto con i tanti cittadini che si rivolgono al servizio sanitario, abbiamo individuato problematiche e criticità alle quali, spesso, si sono trovate soluzioni positive».
Quali crede che siano le problematiche da affrontare con maggiore urgenza?
«In Emilia-Romagna, ma ancora di più nel Ferrarese, l’urgenza è il lavoro e la buona occupazione. Penso che dopo aver siglato il Patto per il Lavoro con un focus su Ferrara serva accelerare su progetti, risorse e opere per dare una forte spinta all’economia locale. Al centro i giovani e la formazione, scommettendo sull’ambiente e su una riconversione, in ottica di sostenibilità, delle nostre eccellenze industriali e produttive, a partire dal Polo Chimico».
Sulle infrastrutture?
«A Ferrara dobbiamo investire in infrastrutture materiali e immateriali e sulle grandi risorse di cui disponiamo quali il turismo, la cultura e l’ambiente. Un ruolo decisivo, poi, lo deve avere la nostra Università. In sintonia con le istituzioni e il mondo produttivo, deve diventare un luogo dell’innovazione, una fucina di progettualità legata al territorio».