L’Assemblea Legislativa regionale ha approvato la Legge regionale sulla Memoria, il cui obiettivo principale è la promozione della conoscenza degli eventi cruciali avvenuti in Emilia-Romagna durante il XX secolo, eventi che è bene rimarcare, sono alla base dell’Italia democratica.
L’intento è quello di mantenere viva la conoscenza dei fatti accaduti e diffondere la memoria degli uomini e delle donne emiliano-romagnoli che sono stati protagonisti della storia. Particolare riferimento è ai due conflitti mondiali, alle grandi trasformazioni sociali, all’emigrazione emiliano-romagnola nel mondo, al colonialismo, all’avvento e alla caduta della dittatura fascista, all’antifascismo, alla deportazione e allo sterminio nei campi di concentramento nazisti e fascisti, alla resistenza e alla liberazione, all’esodo giuliano-dalmata-istriano, alle vittime delle foibe, alla ricostruzione post-bellica e alla nascita della Repubblica, alla discussione e all’approvazione della Costituzione, ai totalitarismi, agli eccidi di tutte le matrici politiche, al terrorismo e alle stragi.
Pensiamo si tratti di una legge organica, che semplifica e sintetizza il complesso quadro normativo vigente e sostiene i soggetti attivi nella conoscenza e nella ricerca, mettendoli in rete. 303La legge pone l’accento sullo studio, la ricerca, la divulgazione e la formazione: è dunque chiara la volontà di un impegno forte a favore delle giovani generazioni, grazie all’attivazione di progetti didattici e viaggi della memoria.
Attività di conservazione, promozione del patrimonio storico-culturale e raccolta di testimonianze verranno sostenute con forza, anche grazie alla digitalizzazione dei documenti e delle mappe che renderà maggiormente fruibile e più direttamente accessibile il materiale già esistente e quello che verrà prodotto in futuro.
Particolare risalto è dato ai luoghi della memoria, per cui ci si pone l’obiettivo di fare un censimento ed una mappatura.
La norma riconosce come attori Istituti storici, ANPI, FIAP, FIVL, Associazione combattentistiche e reducistiche, istituzioni di gestione e cura dei luoghi della memoria e del patrimonio storico e Associazioni dei deportati riconosciute dalla legislazione nazionale. Inoltre anche il mondo dell’associazionismo locale potrà accedere ai finanziamenti messi a disposizione nell’ambito del programma triennale di interventi. La legge sarà infatti finanziata con un programma triennale di interventi, che prevede per il 2016 un milione di euro.