Durante la seduta dell’Aula di martedì 9 marzo, in Assemblea Legislativa si è parlato della pandemia e della terza ondata da poco iniziata questa terza ondata di pandemia. Grazie alla relazione dell’Assessore Raffaele Donini (qui il link al sito della Regione Emilia-Romagna che la riassume) abbiamo fatto il punto sulle misure che il nostro servizio sanitario regionale ha adottato per fronteggiare l’emergenza sanitaria.
Vi do un po’ di numeri. La situazione epidemiologica all’8 marzo presenta 57.018 malati in corso (età media 41 anni), 214.771 guariti e, purtroppo, 10.827 decessi da inizio pandemia. Nella settimana 1-7 marzo i casi per 100mila abitanti sono 358,5, quindi ben di più della soglia critica di 250 casi oltre la quale scatta la zona rossa. Le varianti del virus, quella inglese in testa, incidono per il 57,6% del totale.
Veniamo alla situazione negli ospedali. All’8 marzo erano occupati 286 su 333 posti in terapia intensiva, con un incremento di 50 nell’ultima settimana. Nei reparti Covid sono occupati 2.563 posti su 3.046, pari all’84% (ne rimangono liberi 483). Solo nell’ultima settimana l’incremento è stato di 450 ricoveri, capite bene che siamo al limite.
In questo difficile anno, però, lo sforzo organizzativo della nostra Regione ha fatto sì che i posti letto in terapia intensiva siano aumentati fino a 760 (al 31.12.2019 erano 449). Le nuove assunzioni di personale sanitario su tutta la rete regionale da inizio pandemia sono state di 8.834 unità: 1.499 nuovi medici, 4.598 nuovi infermieri, 1.715 operatori socio sanitari e altre 1.022 figure di supporto. E voglio dirvelo chiaramente: l’obiettivo è quello di stabilizzarli tutti dopo i 3 anni di anzianità obbligatori.