È ufficiale. È nato un nuovo Comune nel Ferrarese: Terre del Reno. Lo avevano già deciso i cittadini; dopo il referendum che aveva dato il via libera al progetto di fusione tra Sant’Agostino e Mirabello, l’Assemblea Legislativa regionale oggi pomeriggio ha approvato all’unanimità la legge che formalizza l’istituzione del nuovo ente.
Alla fine anche la Lega Nord ha votato favorevolmente al progetto, ma dispiace abbia portato avanti, fino all’ultimo momento, posizioni che definirei incoerenti. Il fatto che anche oggi il relatore di minoranza Pompignoli abbia dichiarato la propria contrarietà alle fusioni spiegando il proprio voto favorevole alla nascita di Terre del Reno solo perché rispondente alla volontà espressa dai cittadini, è emblematico delle incongruenze della Lega che ci hanno accompagnato lungo tutto il percorso pre-referendario con rappresentanti leghisti che si esprimevano per il no e altri dello stesso partito che li sconfessavano.
Sono 10.244 i residenti del nuovo Comune, il cui nome, Terre del Reno, è stato anch’esso scelto dai cittadini in occasione del referendum consultivo dello scorso 16 ottobre che aveva confermato la volontà degli elettori sia di Sant’Agostino, sia di Mirabello di procedere alla fusione.
L’istituzione del nuovo Comune avrà decorrenza dal 1 gennaio 2017. È previsto un contributo annuale da parte della Regione di 180 mila euro all’anno per quindici anni e un ulteriore finanziamento regionale straordinario, in conto capitale, di 150 mila euro all’anno per un triennio a titolo di compartecipazione alle spese iniziali. A tali importi va aggiunto un contributo statale di 774.290 euro all’anno per un decennio; la Legge di Stabilità approvata la scorsa di stabilità inoltre prevede un aumento del fondo statale in favore dei Comuni nati da fusione sul biennio: per Terre del Reno si stimano circa 200mila euro in più rispetto a quanto previsto inizialmente.
Ovviamente il motivo per cui essere soddisfatti non è solo quello dipendente dai contributi che Terre del Reno riceverà. Le fusioni di Comuni sono davvero un’opportunità da cogliere, superando i campanili e unendo le forze di realtà vicine. Piccolo non è sempre bello, e soprattutto non è sempre efficace nel garantire servizi ai cittadini. I santagostinesi e i mirabellesi hanno dimostrato con il loro voto positivo di averlo capito e sono certa che anche coloro che non si recarono alle urne lo scorso ottobre avranno modo di comprendere la portata di questa innovazione che alleggerirà la macchina organizzativa comunale e consentirà di investire per costruire soluzioni più utili a servizio dei cittadini.