Aumentano le risorse regionali per disabili, anche gravissimi, e anziani nella regione e nel ferrarese. Voto favorevole infatti espresso oggi in Commissione Politiche per la Salute alla delibera di Giunta regionale che assegnerà un totale di 436 milioni di euro per i residenti ultra 75enni, per le disabilità e le gravissime disabilità.
L’Emilia Romagna è la regione che stanzia maggiori risorse sul fondo per la non autosufficienza (in passato addirittura compensando i tagli del fondo nazionale) dimostrando concretamente la sensibilità verso i problemi delle persone più deboli. Si tratta di un fondo importante per finanziare i servizi socio-sanitari rivolti alle persone in condizioni di non autosufficienza e a coloro che se ne prendono cura e probabilmente in pochi avrebbero scommesso sul fatto in questo contesto di difficoltà per i bilanci il fondo sarebbe addirittura aumentato.
Per l’Usl di Ferrara infatti, rispetto all’anno precedente le risorse sono in aumento: sono previsti 27.710.044 euro per la popolazione anziana ultra 75enne, 1.056.515 euro per le disabilità gravissime, 8.012.346 euro per la Rete disabili e ulteriori quote aggiuntive per gestioni particolari, strutture di piccole dimensioni, ecc. per circa 653.3778 euro.
Per Ferrara quindi arriveranno nel 2016 circa 37.432.286 euro. Il Fondo, per mole di risorse impiegate, rete di servizi messi in campo, professionalità coinvolte ed esperienze acquisite, costituisce probabilmente un caso unico in Italia. Quello che però rende l’esperienza dell’Emilia-Romagna un caso unico in Italia non è solo l’impegno economico che ha caratterizzato il Fondo negli anni passati, ma anche e soprattutto la rete dei servizi messa in campo per rispondere alle diverse tipologie dei bisogni con l’obiettivo prioritario, laddove possibile, di tenere l’anziano e la persona disabile, non autosufficienti o a rischio di non autosufficienza, al proprio domicilio.
La rete, presente sul territorio ferrarese in modo capillare, su cui si sono basati gli interventi è composta da una rete classica di strutture residenziali e semiresidenziali per anziani e disabili e da servizi per l’assistenza domiciliare, compreso l’assegno di cura per entrambe le tipologie di beneficiari. Una rete che possiamo definire ‘storica’ che si è andata consolidando negli anni ampliandone i beneficiari per rispondere alla necessità di interventi socio-sanitari complessi e continuativi. Su questa rete si è poi innestata una rete di servizi innovativi, a più bassa soglia di intervento, a supporto delle famiglie per ridurre il carico assistenziale a domicilio.
Intendiamo puntare a mettere al centro la persona e i suoi bisogni.