Modalità di intervento e coordinamento con le altre regioni e tempistiche per l’erogazione dei fondi FEAMP agli operatori: sono questi i punti su cui chiedo dettagli alla Giunta regionale tramite un’interrogazione depositata quest’oggi e condivisa con altri colleghi del PD e con la Lega Nord.
Il FEAMP è il fondo per la politica marittima e della pesca dell’Unione Europea per il periodo 2014-2020. Il Programma Operativo prevede che siano destinate concessioni agli operatori economici relativi a tre misure di intervento: sviluppo sostenibile della pesca, sviluppo sostenibile dell’acquacoltura e misure connesse alla commercializzazione e alla trasformazione di prodotti ittici.
Le regioni sembra stiano adottando provvedimenti in attuazione del programma e individuando i termini di presentazione delle domande di contributo, senza uno stretto coordinamento. Alcune regioni, infatti, hanno introdotto misure di sostegno agli operatori che abbiano realizzato interventi a partire dal 2015, mentre altre prevedono contributi solo per interventi più recenti.
Il Veneto, che con la nostra regione e il Friuli contribuisce a definire politiche per la pesca nel distretto Alto Adriatico, è una di quelle regioni che ha deliberato il rimborso delle spese sostenute per gli interventi in parola a partire dal 1 gennaio 2015. Qualora l’Emilia-Romagna intendesse fare scelte diverse, le marinerie della costa ferrarese al confine col Veneto potrebbero trovarsi nella spiacevole situazione di avere regimi diversi per l’accesso ai contributi nello spazio di pochi chilometri.
Ecco perché ritengo che in Emilia-Romagna sarebbe opportuno procedere in maniera coordinata, almeno con le regioni del distretto Alto Adriatico, per evitare che le nostre aziende – e in particolare penso a quelle di Goro e Comacchio – risultino penalizzate da un trattamento diverso da quelle insediate anche ad un solo chilometro di distanza, in territorio veneto.