Il Pd in Emilia-Romagna raccoglie l’appello di ARCI e Enti del Terzo Settore presentando una risoluzione di cui sono prima firmataria. Chiediamo finanziamenti e nuove regole per circoli, associazioni di promozione e organizzazioni di volontariato.
La Regione Emilia-Romagna ha sempre riconosciuto l’importanza sociale e l’imprescidibile apporto al territorio dato dal mondo dell’associazionismo e del volontariato espresso dalle Cooperative sociali, delle Associazioni di promozione sociale e dalle Organizzazioni di volontariato.
Nell’emergenza dettata dalla pandemia, il Terzo Settore ha contribuito fattivamente a fronteggiare il contagio e a dare sostegno a molte persone in difficoltà, pagando però un prezzo altissimo.
Da un’analisi condotta su circa 1400 enti emiliano-romagnoli a inizio aprile, è emerso infatti che oltre la metà ha cessato la propria attività: 567 a causa dell’impossibilità di rispettare i Decreti Governativi anticovid e altri 160 per mancanza di dispositivi di protezione e di volontari.
L’azione regionale non si è fatta attendere, supportando i progetti che nel solo bando di luglio 2020 ha visto accogliere ben 675 richieste di enti e associazioni no-profit arrivando a una risposta che supera i 3 milioni di euro per un riconoscimento medio a ogni ente di circa 4.700 euro. QUI potete vedere i numeri specifici per la provincia di Ferrara)
Ora la Regione deve andare avanti su questa strada.
Da un lato finanziando i progetti e le attività e dall’altro riconoscendo ad associazioni e organizzazioni di volontariato benefìci patrimoniali, seppur temporali connessi all’emergenza, per l’attività che stanno svolgendo a servizio di tutta la comunità e concedendo nuovi strumenti finanziari a garanzia di azioni che gli stessi Enti intendono intraprendere nel rispetto di quell’autonomia organizzativa e di azione che è vitale per il Terzo Settore.
Con la risoluzione, il Pd propone
- di attivare un tavolo di confronto permanente, coinvolgendo anche altre istituzioni interessate e in particolar modo l’ANCI per valutare iniziative mirate quali la sospensione delle locazioni negli immobili di proprietà regionale e di revocare immediatamente, sino alla fine dell’emergenza sanitaria, eventuali azioni di messa in mora attivate dal marzo 2020
- di attivare inoltre un fondo di rotazione, dedicato alle Associazione di Promozione Sociale iscritte nel registro regionale, adattando e integrando le condizioni di accesso alle mutate esigenze COVID
- in ultimo, ma non per importanza, di introdurre modifiche alle regole nazionali legate alle attività ricreative e culturali e delle Associazioni di Promozione Sociale a cominciare dal tema della somministrazione, superando un principio di discriminazione evidente tra circoli e esercizi commerciali