È iniziato in commissione Cultura, scuola e formazione l’iter del progetto di legge “Servizi educativi per la prima infanzia. Abrogazione della legge regionale 1/2000“, predisposto dalla Giunta regionale. Oggi è stata convocata l’udienza conoscitiva per ascoltare gli interessati. Con la riforma vogliamo creare una rete di servizi integrati e prevedere l’obbligo vaccinale per tutelare bambini e famiglie.
La Regione Emilia-Romagna va avanti con la riforma dei servizi per l’infanzia e va avanti con l’introduzione dell’obbligo vaccinale per i bambini che frequentano i nidi e gli spazi-bimbo sia pubblici sia privati.
Oggi la Commissione Scuola dell’Assemblea Legislativa si è riunita per l’udienza conoscitiva durante la quale abbiamo avuto modo di ascoltare medici, operatori ed associazioni. La proposta di legge varata dalla Giunta crediamo vada nella giusta direzione, quella di una maggiore flessibilità organizzativa per rispondere alle esigenze delle famiglie, ma anche quella di una più efficace tutela della salute dei bambini.
Sicuramente, infatti, la novità più importante e dibattuta, è quella dell’introduzione dell’obbligo vaccinale contro poliomielite, difterite, tetano ed epatite B per i bimbi che frequentano i nidi e le strutture ricreative nel territorio regionale. Il progetto di legge di iniziativa della Giunta trova la condivisione e il sostegno del gruppo del Partito Democratico: l’Emilia-Romagna sarebbe la prima Regione d’Italia a provvedere in tal senso. I nostri servizi sono considerati un modello in Italia e nel mondo e vogliamo confermare questo primato.
A differenza di gruppi spontanei e politici che millantano l’opinabilità dell’efficacia dei vaccini, possiamo solo prendere in considerazione i dati scientifici. La questione se vaccinare o meno un bambino non è semplicemente una questione di libertà individuale e di scelta: è una questione di tutela della salute di tutta la comunità, in particolare di quella infantile.
La politica non si può sottrarre all’obiettivo di prendere decisioni che favoriscano il ritorno ad una copertura vaccinale pari ad almeno il 95%, quota che l’Organizzazione Mondiale della Sanità considera necessaria per garantire l’immunità di gregge. A questo compito si somma quello di porre in essere tutti gli strumenti informativi necessari a rendere consapevoli e responsabili operatori e famiglie.
Proprio da loro, basti pensare all’attività del gruppo Io Vaccino, rappresentata nell’udienza di oggi dalla fondatrice Alice Pignatti, come di quella del dottor Roberto Burioni, Ordinario di Microbiologia e Virologia Università Vita-Salute San Raffaele, Milano e divulgatore scientifico, anch’egli intervenuto nel dibattito, ci arriva il sostegno più forte ad andare avanti.