Discusso in Commissione Territorio, ambiente, mobilità il nuovo piano regionale sulle politiche abitative. In particolare le novità riguardano i requisiti per l’accesso e la permanenza negli alloggi di edilizia residenziale pubblica (Erp) e la metodologia per il calcolo dei canoni di affitto. Ma non solo: l’attenzione è rivolta anche al co-housing e al fondo per le barriere architettoniche.
Il piano contiene interventi per il ripristino, recupero ed efficientamento energetico degli alloggi di edilizia residenziale pubblica (Erp) grazie a finanziamenti per 35 milioni di euro; 12 milioni destinati al bando per incentivare l’acquisto della prima casa da parte degli under 40; il rilancio dell’housing sociale e del co-housing attraverso l’adesione a fondi immobiliari chiusi; contrasto all’emergenza abitativa tramite due fondi da quasi 15 milioni di euro per l’affitto e la morosità incolpevole e, infine, il ripristino del fondo regionale contro le barriere architettoniche, che nel 2015 potrà contare su 1 milione di euro.
Approvato anche l’emendamento proposto del Pd che prevede, per l’accesso agli alloggi di edilizia residenziale pubblica, la ‘residenza anagrafica o attività lavorativa stabile ed esclusiva o principale nell’ambito territoriale regionale da almeno 3 anni’.
Con questo provvedimento, già assunto da altre Regioni si cerca di dare una risposta puntuale ed efficace per governare un fenomeno complesso, valorizzando l’appartenenza alla comunità. Al di là delle posizione ideologiche, pensiamo che quello dei 3 anni sia un criterio di buon senso e di equità che fornisce un supporto ai territori e ai Comuni rispetto alla gestione delle graduatorie e senza togliere autonomia ai comuni che nei loro regolamenti possono sempre prevedere premialità per i punteggi utili alla graduatoria. Del resto laddove non esiste il limite temporale per fare la richiesta di alloggio, molto spesso le graduatorie sono ingessate .