Ho presentato insieme alla collega Consigliera PD Luciana Serri una risoluzione, sottoscritta da molti altri colleghi, per giungere al completamento del Fascicolo Sanitario Elettronico e rafforzare la strategia comunicativa nei confronti dei cittadini in merito a questo importante strumento.
Rimuovere tutti gli ostacoli per arrivare velocemente al completamento del percorso del Fascicolo Sanitario Elettronico, consentendo l’attuazione di tutte le sue potenzialità in tema di miglioramento della qualità delle prestazioni sanitarie e di efficientamento: questo il dato centrale della risoluzione che chiede inoltre alla Giunta di “rafforzare la strategia comunicativa nei confronti dei cittadini per la diffusione del Fascicolo Sanitario Elettronico sul territorio regionale” e di “continuare l’azione intrapresa con l’Agenzia per l’Italia Digitale e il Ministero della salute per l’interoperabilità del Fascicolo Sanitario Elettronico, così da permettere ai cittadini la fruizione dei servizi offerti dal proprio fascicolo sanitario elettronico regionale su tutto il territorio nazionale”.
Si tratta di uno strumento chiave per garantire nel contempo e con pienezza la privacy dei cittadini e il miglioramento della qualità delle prestazioni sanitarie.
Il Garante per la Privacy ha emanato, con la Deliberazione 4 giugno 2015, le nuove Linee guida in materia di dossier sanitario elettronico, in ragione anche del crescente utilizzo di questo nuovo strumento per condividere le informazioni sulla salute del paziente, incrementare i livelli di efficienza nei processi di diagnosi e ridurre i costi della spesa sanitaria dovuta, ad esempio, alla ripetizione di analisi cliniche. Il quadro di riferimento definito dalle linee guida stabilisce come trattare correttamente i dati raccolti nel dossier, considerando la tutela del paziente e le responsabilità delle strutture sanitarie, definendo che il paziente possa decidere o meno di far costituire il dossier, quali dati fare confluire, avere garanzia di accesso sia ai propri dati sia agli accessi effettuati da altri nel proprio dossier.
Il provvedimento del Garante della Privacy riguarda la fattispecie del dossier sanitario, che raccoglie documenti e informazioni sanitarie relative agli eventi che strutturano la storia clinica del paziente relativamente a un solo titolare del trattamento (singolo ospedale o struttura di cura) e che all’oggi è privo di riferimenti normativi di carattere generale. In buona sostanza, mentre il dossier sanitario raccoglie documenti e informazioni sanitarie relative agli eventi che strutturano la storia clinica del paziente relativamente a un singolo ospedale o struttura di cura, il Fascicolo Sanitario Elettronico contiene l’insieme dei dati e documenti digitali di tipo sanitario e socio-sanitario generati da eventi clinici presenti e trascorsi, riguardanti l’assistito; ha un orizzonte temporale che copre l’intera vita del paziente ed è alimentato in maniera continuativa da tutti i diversi soggetti che lo prendono in cura nell’ambito del Servizio sanitario nazionale e dei servizi socio-sanitari regionali. L’inquadramento normativo e regolamentare del Fascicolo Sanitario Elettronico contempla i profili di sicurezza della privacy e dei dati. Il Fascicolo è quindi lo strumento sul quale investire per garantire al meglio la necessaria e fondamentale tempestività delle cure e delle prestazioni con la privacy dei pazienti. L’Emilia-Romagna è una delle regioni italiane più avanzate relativamente all’attuazione del percorso relativo al Fascicolo Sanitario Elettronico, contribuendo anche allo sviluppo del percorso di interoperabilità che, una volta a regime, permetterà ai cittadini di fruire dei servizi offerti dal proprio fascicolo sanitario elettronico regionale su tutto il territorio nazionale.